L’attenzione del Garante della privacy alla tutela dei minori sui social network

02/02/2021
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Il Garante per la protezione dei dati personali, figura istituita con la Legge n. 675/1996 e dotata di un ruolo di vigilanza e controllo sul trattamento dei dati personali delle persone fisiche, con il comunicato del 22 dicembre 2020 aveva rilevato la scarsa attenzione alla tutela dei minori prestata dai social network, nonché la poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti.

Nell’ultimo anno l’Autorità di controllo ha avvertito l’urgenza di aprire un procedimento formale nei confronti del social network Tik Tok a tutela dei minori italiani.

L’istruttoria avviata nel marzo 2020 dagli uffici dell’Autorità ha evidenziato una serie di trattamenti di dati effettuati dal social network che appaiono non conformi al nuovo Regolamento europeo 2016/679.

Innanzitutto, è stato rilevato come le modalità di iscrizione al social network non tutelino adeguatamente i minori. Invero, il divieto di iscrizione degli utenti al di sotto dei 13 anni imposto da Tik Tok - peraltro non conforme alla normativa italiana che richiede il consenso autorizzato dei genitori o di chi ha la responsabilità̀ genitoriale del minore che non abbia compiuto 14 anni - è risultato facilmente aggirabile attraverso la dichiarazione un’età anagrafica non veritiera. Ciò nonostante, il social network non si è preoccupato di attivare ulteriori misure di sicurezza volte ad accertare l’effettiva data di nascita degli utenti.

Dalle indagini condotte è altresì emerso che l’informativa sul consenso al trattamento dei dati personali che Tik Tok rilascia agli utenti è standardizzata e, pertanto, non idonea a porre in considerazione il reale pericolo a cui potrebbero andare in contro i minori nell’utilizzo della piattaforma social.

Ulteriore critica è stata rivolta dall’Autorità alla misura predefinita che preimposta il profilo utente come “pubblico”, ossia accessibile da chiunque acceda al web, consentendo così la massima visibilità dei contenuti in esso pubblicati e ponendosi in aperto contrasto con la normativa sulla protezione dei dati che, viceversa, impone l’adozione di misure tecniche ed organizzative by design e by default idonee a garantire all’utente la possibilità di scegliere se rendere o meno accessibile i dati personali ad un numero indefinito di persone.

La questione ha coinvolto ancor più l’attenzione del Garante della privacy e dei mass media a fronte del tragico incidente che ha visto coinvolta una bambina di 10 anni di Palermo che nel riprodurre un video di Tik Tok si è tolta la vita, avvolgendosi la cintura dell’accappatoio attorno al collo. Motivo per cui, con provvedimento d’urgenza del 22 gennaio 2021, l’Autorità garante ha disposto a Tik Tok il divieto di utilizzo dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica sino al 15 febbraio 2021 (data entro la quale il Garante si è riservato per ulteriori valutazioni ed accertamenti), al precipuo scopo di assicurare una più pregnante ed immediata tutela ai minori italiani iscritti al social network. Vi terremo aggiornati sugli ulteriori provvedimenti adottati dal Garante della privacy.

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